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Associazione Difesa Consumatori APS
Obbligo di indicazione del «Made In» in vigore per tutta l’Europa? Sembra che questo successo per l’industria italiana sarà raggiunto in Commissione Mercato Interno e Protezione Consumatori nella votazione di domani, giovedì 17 ottobre. La proposta della Commissione Ue è di includere questo vincolo di indicazione d’origine nella proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti. È di pochi giorni fa la novità del supporto francese per la battaglia della tutela dei marchi italiani. Grazie al loro sostegno sarà maggiormente probabile un esito positivo nella votazione di domani, anche se permane lo scoglio rappresentato dai Paesi dell’area inglese e scandinava, poco attenti a queste tematiche.
Lisa Ferrarini, presidente del Comitato tecnico per la tutela del «Made In» e lotta alla contraffazione di Confindustria, è convinta che l’ambito principale entro cui discutere l’importanza dell’indicazione di origine sia quello della sicurezza e della salute: “l’etichettatura non viene più chiesta solo per tutelare la competitività delle imprese, ma per garantire la sicurezza e la salute del consumatore”. Si spera che questa norma sia approvata perché indispensabile al miglioramento dell’effettività dei controlli della qualità e della sicurezza dei prodotti all’interno del mercato europeo. Altro nodo focale è la necessità di aumentare la trasparenza all’interno dell’Unione Europea, principio cardine per prevenire la contraffazione. Secondo Renaud Batier, dg di Cerame Unie, è questo il motivo principale per cui si vuole l’obbligatorietà dell’indicazione d’origine del marchio.
I controlli sono importanti soprattutto nel settore alimentare. La tracciabilità dei prodotti è fondamentale per proteggere la salute dei consumatori e per combattere le contraffazioni estere. È noto ormai il fenomeno del brand italian sounding, il ricorso a marchi che assomigliano a nomi italiani – come Parmisan al posto di parmigiano – da parte di aziende straniere che vogliono contraffare i nostri famosi prodotti, per brillare di luce riflessa ingannando però ignari consumatori stranieri.