Ha avuto grande rilievo nella cronaca delle ultime settimane la notizia che ha sconvolto migliaia di donne portatrici di mammarie fabbricate da una ditta francese, la Poly Implant Prothese.

Secondo approfondite indagini – evidenzia Davide Cecchinato, Segretario Generale di Adiconsum Verona -, le protesi Pip sono composte da materiale non corrispondente agli standard internazionali: in particolare per le protesi sarebbe stato utilizzato un gel di silicone differente da quello autorizzato e non adatto all’uso medico.

Il Ministero della Salute ha precisato – continua Cecchinato – che ad oggi non vi sarebbero prove di una relazione tra impianto di protesi PIP al Silicone e tumore, ma che tali protesi presentano un’alto livello di fragilità ed il gel Pip avrebbe un potere irritante maggiore rispetto ad altri gel utilizzati.

A fronte dell’allarme dato dalla notizia e delle informazioni ministeriali certamente non esaustive, in assenza di indicazioni precise, – secondo l’Associazione scaligera – molte donne si sono già rivolte al chirurgo per rimuovere le protesi pericolose.

L’avv. Sandra Antico di Adiconsum Verona, che sta seguendo alcuni casi, precisa che è necessario considerare due aspetti:

  • le eventuali richieste di risarcimento dei danni dovranno essere precedute dal preliminare accertamento della causazione di danni alla salute e/o dell’insorgenza di malattie più gravi nel qual caso ovviamente sarà necessario valutare appieno le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione e nell’impianto delle protesi;
  • il diritto al rimborso delle spese di espianto anche nell’ipotesi in cui non si abbiano nel paziente conseguenze patologiche.

Sul diritto al rimborso – precisa l’avv. Antico – il Consiglio Superiore di , con parere del 22.12.2011, aveva precisato che “il servizio sanitario nazionale si farà carico degli interventi medico chirurgici laddove vi sia indicazione clinica specifica”. Ad oggi, tuttavia, non sono state fornite né dal Ministero né dalla Regione Veneto, indicazioni in ordine alle modalità di presentazione della richiesta di rimborso, né è stato precisato se hanno diritto al rimborso anche quegli interventi, numericamente rilevanti, che sono stati effettuati a soli fini “estetici”.

Solo il 1° febbraio u.s. – evidenzia il legale Adiconsum – il Ministro della Salute in sede di Commissione Igiene e Sanità del Senato ha dichiarato che la copertura del SSN, a suo parere, potrà essere estesa, sempre in presenza di un’indicazione clinica specialistica, anche alle pazienti che hanno effettuato l’impianto per motivi estetici.

La situazione è tuttora in aperta evoluzione – conclude Cecchinato – e si attendono ulteriori indicazioni dal Ministero e dalle Regioni per questo Adiconsum Verona si è attivata per tutelare le persone interessate aprendo on line lo Sportello salute sul sito istituzionale adiconsumverona.it.

Dal nostro sito: Aggiornamento protesi Pip, approvate le Linee Guida dalla Conferenza Stato-Regioni