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Associazione Difesa Consumatori APS
Con deliberazione del 5 dicembre, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha disposto l’ordine di restituzione agli utenti finali dell’illecita componente tariffaria del servizio idrico integrato. Questo provvedimento si inserisce nel contesto del procedimento volto alla restituzione della remunerazione del capitale a seguito del referendum popolare del 12 e 13 giugno 2011.
Di cosa si tratta? La remunerazione del capitale investito faceva gravare sugli utenti una sorta di copertura dei costi di investimento. Formalmente si trattava di una copertura dei rischi della gestione, ovvero dei rischi che i costi superassero quelli preventivati e/o che i ricavi fossero inferiori. Nella realtà una parte di questi introiti costituiva in alcuni casi (se i costi effettivi risultavano poi inferiori) un vero e proprio utile per i gestori. L’Autorità garante ha dunque stabilito il rimborso di tali addebiti illegittimi.
Nella delibera è stato pubblicato l’elenco degli Enti d’Ambito in relazione alle cui proposte non sono stati formulati rilievi. In tali contesti, il gestore dovrà procedere alla restituzione all’utenza della componente remunerazione del capitale investito nella prima fatturazione utile.
Agli Enti d’Ambito che non abbiano adempiuto alle specifiche richieste di chiarimento inviate dall’Autorità, si vedranno determinare la quota oggetto di restituzione agli utenti dalla stessa Autorità sulla base dei dati disponibili.
Infine, nella deliberazione si intima agli Enti rimasti inerti di individuare la quota tariffaria da restituire agli utenti entro 30 giorni, decorsi i quali questo importo verrà determinato forfettariamente in un’ottica di tutela degli utenti.
Diamo atto che l’ATO di Verona è tra le Autorità d’Ambito che hanno adempiuto alle prescrizioni stabilite dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
Per approfondire: Delibera 561/2013