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Associazione Difesa Consumatori APS
La sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito in modo inequivocabile che la Tia, tariffa di igiene ambientale, è una tassa e come tale non vi va applicata alcuna maggiorazione del 10% di Iva. La questione riguarda in prevalenza le regioni del Centro Nord dove in questi ultimi anni si è passati dalla “tassa” rifiuti alla “tariffa”, con un aggravio dell’Iva a carico delle famiglie. Considerato mediamente un costo di 150-200 euro l’anno di tassa rifiuti – dichiara Paolo Landi, Segretario Generale Adiconsum – il credito accumulato dalle famiglie nei confronti dell’erario oscilla fra i 70 e i 150 euro. Complessivamente è stato stimato che l’Iva da restituire alle famiglie è di circa 1 miliardo.
Tutte le pressioni esercitate per ottenere la restituzione di quanto pagato e non dovuto dalle famiglie sono state vane. Ancora una volta assistiamo ad un film già visto: quando c’è in ballo la restituzione di crediti a favore delle famiglie (v. telefonia e assicurazioni), il legislatore corre subito ai ripari per annullarli.
Un film che rischia di ripetersi ancora oggi, poiché alla Commissione Finanze e alla Commissione Attività Produttive sono stai presentati da parte del deputato PDL e assessore al bilancio del comune di Roma, Maurizio Di Leo, emendamenti per azzerare questo credito nei confronti delle famiglie.
Adiconsum – prosegue Paolo Landi – esprime la propria contrarietà a questo emendamento e invita il Parlamento a trovare formule alternative che prevedano comunque la restituzione alle famiglie, anche, ad es., attraverso la compensazione nella Dichiarazione dei redditi.