Nuova recentissima decisione da parte dell’ABF (Arbitro Bancario Finanziario) in favore di una consumatrice assistita da Adiconsum Verona, che si era vista sottrarre dal proprio la somma di € 2.384,45 a seguito di informatica.

«La consumatrice dapprima riceveva un messaggio – spiega Davide Cecchinato, Presidente Adiconsum Verona – in cui la si avvisava di una anomalia rispetto al proprio conto corrente».

«Poi – aggiunge Cecchinato – riceveva una telefonata da parte di un sedicente operatore del proprio istituto di credito che, per risolvere il problema, la invitava a comunicare alcuni codici che le sarebbero stati inviati per messaggio».

E’ importante evidenziare come la truffa sia stata realizzata senza che alla consumatrice fosse stato richiesto pin, password o altro codice di accesso personale, richieste queste che avrebbe potuto far insospettire la consumatrice.

Riferisce l’avv. Maura Calzolari di Adiconsum Verona che «l’accoglimento della richiesta di restituzione delle somme sottratte si poggia sull’incapacità dell’intermediario di dimostrare la corretta autenticazione, registrazione e contabilizzazione delle operazioni mediante un sistema di autenticazione forte, unico sistema in grado di garantire gli standard di sicurezza previsti dalla normativa vigente».

«In casi similari – conclude Davide Cecchinato – è utile rivolgersi ad Adiconsum Verona per la necessaria assistenza e recuperare il maltolto».