Ave3Nella Giornata del Trasporto Ferroviario Regionale arriva l’annuncio: ci saranno oltre due miliardi di euro di investimenti per i nuovi treni dei pendolari, con un piano di investimenti in materiale rotabile che porterà circa 840 fra nuovi locomotori, carrozze e convogli, e oltre 2.550 carrozze ristrutturate e ammodernate. Questi i “numeri”, annunciati oggi da Trenitalia, che andranno a far parte nel piano di investimenti della flotta regionale, reso possibile – informa l’azienda – attraverso il risanamento di bilancio, la ricapitalizzazione della società, la stipula di nuovi Contratti di Servizio con le Regioni della durata minima di sei anni e il nuovo quadro finanziario e normativo delineato dai recenti provvedimenti legislativi.

Il piano sarà sostenuto per oltre un miliardo e mezzo in autofinanziamento e per i fondi restanti con risorse stanziate dal Governo, e “consentirà – informa l’azienda – di offrire progressivamente livelli di efficienza e di comfort coerenti alle richieste delle centinaia di migliaia di pendolari che ogni giorno viaggiano sui treni di Ferrovie dello Stato”.

, che già nei giorni scorsi si era detta contraria a un’Italia ferroviaria a due velocità, chiede un tavolo al Ministro dei Altero Matteoli affinché il federalismo sia un volano di sviluppo e sottolinea la necessità che il Sud d’Italia non sia relegato ad area “lumaca” d’Italia: questo il commento con il quale l’associazione ha accolto l’annuncio del piano da due miliardi di euro fatto oggi da Trenitalia per la mobilità ferroviaria dei pendolari. Adiconsum chiede dunque al Governo, investimenti strutturali mirati, e a Trenitalia che gli investimenti siano fatti soprattutto nelle aree deboli del Paese.

“Adiconsum – ha dichiarato Paolo Landi, segretario generale – giudica positivamente gli investimenti di Trenitalia, ma ribadisce che non si può condannare il Sud ad area “lumaca” del Paese!”. Nel mirino dell’associazione c’è infatti il rischio di uno “sviluppo disarmonico” del trasporto ferroviario fra Nord, Centro e Sud, come sottolinea il segretario nazionale Pietro Giordano: “La mobilità è un diritto fondamentale delle persone e delle famiglie – afferma Giordano – non si può continuare a condannare gli utenti del Sud e delle regioni deboli, a vagoni fatiscenti, a tempi di percorrenza biblici, a sporcizia, a stazioni dismesse e assenza di servizi per i diversamente abili”.

Per Federconsumatori si tratta di “una svolta importante, ma cade in una situazione drammatica e mancano riferimenti concreti circa i tempi e i modi in cui verranno spesi questi soldi. Senza un controllo preciso, rischiamo di assistere ad un altro spot del Governo – afferma l’associazione – La situazione dei treni regionali, negli ultimi anni, si è infatti aggravata, per l’aumento del pendolarismo dovuto alla crisi economica e allo spostamento delle residenze fiori città”.

Per il Movimento Consumatori non basta investire in nuovi treni ma occorre migliorare il servizio. Per il presidente Lorenzo Miozzi, infatti, investire nell’acquisto di nuovi treni è un fattore che allo stato delle cose si può definire “marginale” mentre si deve puntare all’efficienza e alla qualità dei servizi e risolvere i problemi esistenti. “Viaggiare in treno ha sempre più limiti – afferma Miozzi – ritardi, treni pieni, guasti frequenti, pulizia scadente. Non possiamo continuare a indebolire un sistema che fa già acqua da tutte le parti. Moretti pensi prima a risolvere questi problemi. I trasporti ferroviari dovrebbero essere alla base di un moderno sistema di mobilità degno del nostro Paese”.

L’annuncio del piano investimenti ha raccolto il commento positivo di Legambiente, che cura il rapporto Pendolaria e sottolinea come si tratti solo di un primo passo. “E’ una buona notizia che Trenitalia investa nel trasporto ferroviario regionale che deve essere assolutamente centrale per rispondere alla grande domanda di mobilità pendolare, e che ad oggi non ha assolutamente servizi all’altezza – commenta Edoardo Zanchini, responsabile trasporti e energia di Legambiente – Aspettiamo però di avere conferma degli impegni di spesa da parte del Governo per i prossimi anni, anche perché fino ad oggi l’attenzione politica e la priorità degli investimenti sono andati esclusivamente alle infrastrutture ignorando la centralità delle aree urbane e i problemi che vivono ogni giorno i pendolari. Ancora più importante poi è che finalmente siano le Regioni ad investire nel trasporto regionale e che facciano di questo la priorità delle politiche dei trasporti”. Fino a oggi, sottolinea Legambiente, gli investimenti delle Regioni sono stati stati infatti scarsissimi.

Tratto da helpconsumatori.it