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Associazione Difesa Consumatori APS
La compagnia assicurativa FWU Life Insurance è stata posta in liquidazione, avviando una procedura che coinvolge migliaia di assicurati italiani, molti dei quali nella provincia di Verona. Nel nostro territorio, infatti, queste polizze sono state vendute a migliaia da due agenzie di servizi assicurativi: OVB Srl e Casoli Assicurazioni.
Per offrire supporto e chiarimenti, martedì 11 febbraio alle ore 18.30 presso la Sala Pastore, CISL Verona (Lungadige Galtarossa 22d), Adiconsum Verona organizza un incontro pubblico aperto a tutti gli assicurati coinvolti.
…leggi tutto l’articolo »La compagnia assicurativa FWU Life, con sede in Lussemburgo, è in liquidazione dopo il fallimento del suo piano di risanamento. La vicenda coinvolge circa 100.000 risparmiatori italiani e un controvalore di 300 milioni di euro in polizze bloccate.
L’Autorità di vigilanza lussemburghese ha presentato una richiesta di scioglimento e messa in liquidazione della compagnia, lasciando molti clienti in difficoltà e senza certezze sul recupero del loro investimento.
…leggi tutto l’articolo »Un consumatore veronese tutelato da Adiconsum ottiene il rimborso di un cellulare mai arrivato.
Un cittadino veronese si è rivolto ad Adiconsum Verona per una spiacevole vicenda legata ad un acquisto effettuato su Amazon. L’uomo aveva ordinato uno smartphone del valore di €800, ma alla consegna si era accorto subito di una incongruenza: il pacco era troppo piccolo e malleabile per contenere un telefono cellulare.
…leggi tutto l’articolo »E’ pendente il Oscar Rent, società veronese coinvolta in una presunta truffa ai danni di oltre 2000 persone in tutta Italia.
…leggi tutto l’articolo »Cosa è successo:
La Corte di Cassazione (ordinanza 23683/2024) ha stabilito una nuova importante regola a favore dei consumatori: le banche sono responsabili dei prelievi fraudolenti effettuati con carte di credito o debito, a meno che non riescano a dimostrare che il cliente abbia agito con una grave negligenza. La banca sosteneva che la cliente non aveva custodito correttamente la propria carta e il pin e quindi era responsabile dei prelievi. Tuttavia, la Corte ha respinto questa tesi ed ha affermato la responsabilità della banca.
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