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Associazione Difesa Consumatori APS
Ganasce per bloccare i veicoli e carro attrezzi in servizio permanente. Sono queste le decisioni prese dalla Giunta comunale di Verona per contrastare la sosta selvaggia in città. Da questa settimana chi parcheggerà in centro senza criterio rischia di trovare la macchina bloccata o di non trovarla affatto perchè rimossa.
“Negli ultimi mesi la situazione del centro cittadino è peggiorata – spiega il Comandante della Polizia municipale Luigi Altamura – anche a causa di dell’impossibilità da parte del carro attrezzi di effettuare interventi di rimozione in strade troppo strette o per auto troppo pesanti. Con le ganasce e con un servizio di rimozione ad ore anziché su chiamata – continua Altamura – sarà possibile affrontare il problema in modo più incisivo”.
L’utilizzo delle ganasce è prevista dal Codice della Strada in alternativa alla sanzione di rimozione del veicolo, sia nelle zone dove è previsto il divieto di sosta dalla segnaletica verticale sia in condizioni d’intralcio o di pericolo per l’incolumità dei passanti, come nel caso di auto parcheggiate sui marciapiedi.
Ma quand’è che dal Comune arriveranno segnali che vanno oltre le multe per sosta e le coercizioni collegate: ad esempio, perché non fare come in Emilia – si prenda il caso di Modena – dove si può venire dalla provincia e parcheggiare fuori dal centro storico in parcheggi ampi e predisposti e raggiungere poi le vie centrali con un bus navetta che passa ogni 5 minuti? Esiste questo servizio a Verona? E se esiste, come è stato promosso presso il grande pubblico? Altro che ganasce, serviranno i laser alla Star Trek per eliminare le auto in divieto di sosta fra un po’, perché semplicemente non si può andare avanti così. Abbiamo praticamente un auto a persona (guardate mentre guidate, noterete che la gran parte delle automobili porta solo una persona: il conducente). Non serve un genio per capire che la situazione non è sostenibile. Creare nuove strade e nuovi parcheggi non risolve nulla, non è che una toppa momentanea che darà impulso ancora una volta all’esasperazione automobilistica.