Di recente abbiamo incontrato il Presidente della Camera di Commercio I.A.A. di Verona, Alessandro Bianchi, al quale abbiamo fatto una breve intervista di cui vi proponiamo di seguito il testo.

ADICONSUM – L’ veronese pare ancora ferma a causa della crisi perché la ripresa stenta a far sentire i suoi effetti. Anche se la caduta della produzione a Verona è del 6% si respira un’aria pesante. Soprattutto il timore è quello che, finita la cassa integrazione, molti dipendenti della media e grande industria veronese rimarranno senza lavoro. Quali strategie la Camera di commercio può mettere in campo per evitare questi effetti?

Pres. BIANCHI – E’ indubbio che tutte le aziende veronesi siano investite dalla crisi, soprattutto le piccole e le microimprese, che da sempre costituiscono l’asse portante della nostra economia. Per le imprese da 2 a 9 addetti c’è una diminuzione di produzione e di fatturato sia a livello tendenziale sia a livello congiunturale: rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente produzione e fatturato sono scesi rispettivamente del 12,7 e del 12,72%, mentre per le imprese con più di 9 addetti la flessione è più contenuta e si attesta su un – 6,07% per quanto riguarda la produzione e su un –9.05% per quanto riguarda il fatturato. La crisi mondiale si è “scaricata” principalmente sulle aziende di modeste dimensioni che, proprio perché scarsamente strutturate, non hanno al loro interno i mezzi per fronteggiare le avversità. Sarebbe opportuno favorire forme di aggregazione fra queste imprese per rafforzarne la struttura e garantire loro una buona competitività. In attesa di conoscere i dati Istat 2009 relativi alle forze lavoro (a livello provinciale è disponibile soltanto la media annuale), è da evidenziare come nel 2008 il tasso di disoccupazione sia salito al 3,8%. Il dato è destinato a crescere se si tiene conto del più aggiornato dato regionale, pari nel terzo trimestre 2009 al 4,8% contro il 2,9% dello stesso periodo del 2008. Per quanto riguarda il ricorso alla CIG nel 2009, i dati INPS evidenziano per la provincia di Verona aumenti su base annua sia della CIG ordinaria, che arriva a 4,4 milioni di ore autorizzate (+506,3% rispetto al 2008), sia di quella straordinaria, che supera quota 1,1 milioni di ore autorizzate (+ 520,5% rispetto al 2008). La Camera di commercio, ha già delineato strategie e programmi mirati e ha dato il via ad interventi concreti, parte dei quali già realizzati nel 2009. Anche per il 2010 è stato previsto a favore delle aziende uno stanziamento cospicuo, che occupa una buona fetta del bilancio camerale e si attesta intorno ai 10 milioni di euro. In particolare mi preme evidenziare che quasi 4 milioni di euro sono destinati a incentivi all’innovazione e alla ricerca e per agevolare l’accesso al credito, mentre somme rilevanti sono previste anche per la promozione delle nostre produzioni, per interventi sull’internazionalizzazione, per iniziative di supporto ai vari settori produttivi, per il sostegno a organismi provinciali e regionali per studi e ricerche, per la promozione del turismo. Queste le azioni concrete già avviate. Non tralasceremo comunque di monitorare in tempo reale l’evoluzione della crisi e siamo pronti a intervenire con provvedimenti mirati che si rendessero necessari.

ADICONSUM – Il Presidente della Confindustria scaligera, Andrea Bolla ha dichiarato che le imprese nel Veneto stanno calando e che la nostra Regione non è più attrattore di imprenditorialità: è d’accordo con questa affermazione?

Pres. BIANCHI – Le imprese registrate al Registro Imprese della Camera di commercio di Verona al 31/12/2009 sono 99.774 con una variazione dello stock allo stesso periodo del 2008 del –0,5%. Il tasso di crescita del 2009, dato dal rapporto tra il saldo fra iscrizioni (6085) e cancellazioni (6186) del periodo e lo stock di imprese registrate all’inizio del periodo considerato è stato pari a –0,1%. Numeri di questo tipo non fanno al momento pensare ad una crisi irreversibile ma danno più l’idea di un calo fisiologico imputabile ai contraccolpi della crisi internazionale. Teniamo presente anche che il numero delle cessazioni è di poco superiore (101 unità) a quello delle nuove iscrizioni e che è nostro preciso compito lavorare per sostenere queste realtà di recente costituzione proponendo agevolazioni per l’accesso al credito, misure di defiscalizzazione ecc. Sono un imprenditore e vengo da una famiglia di imprenditori. Siamo una categoria forte, che non ha paura di affrontare le sfide, che in passato ha già attraversato momenti di crisi, e ne è uscita. Anche se questo momento è particolarmente pesante e i segnali di ripresa sono ancora flebili, è importante mantenere i nervi saldi operando con determinazione e caparbietà, ma anche con flessibilità e attenzione al cambiamento. Per evitare che le nostre aziende imbocchino la strada della delocalizzazione verso i Paesi emergenti dove i costi sono minori, è importante che le istituzioni facciano la loro parte per creare le condizioni più favorevoli allo sviluppo dell’economia. Collaborando tutte insieme per migliorare le infrastrutture, e potenziare quelle realtà che possono guidare la ripresa: penso a Veronafiere, all’Aeroporto, al Consorzio Zai, a Fondazione Arena. La Camera di commercio di Verona che è presente con i suoi rappresentanti nei vari C.d.A. è consapevole della posta in gioco e, responsabilmente opera per indirizzare verso gli obiettivi più strategici le iniziative di tali enti.

ADICONSUM – A Vicenza si è celebrato per la prima volta nel Veneto il Festival dei consumatori, organizzato dalla Regione del Veneto, Unioncamere e Associazioni di consumatori. Qual’è secondo lei il ruolo dei consumatori per superare la crisi? Crede che Verona si possa candidare in futuro ad ospitare un’iniziativa di pari genere?

Pres. BIANCHI – Coinvolgere i consumatori al fine di diffondere un cultura consumeristica che li metta in condizione di operare scelte di acquisto consapevoli, orientate verso beni di qualità – prodotti nel rispetto delle norme e, soprattutto sani e sicuri; caratteristiche che, come hanno dimostrato le esperienze recenti a livello regionale (Progetto “Verifica della rispondenza della qualità dei beni e dei servizi nel Veneto”), sono mediamente più assicurate da prodotti italiani e/o da prodotti appartenenti a fasce di prezzo non eccessivamente basse -. Questo può essere senz’altro uno degli strumenti per rilanciare l’attività delle PMI locali, proteggendole anche dalla concorrenza sleale di chi immette in commercio prodotti contraffatti o pericolosi per la salute. Per raggiungere questo risultato sono sicuramente utili iniziative, coordinate tra associazioni dei consumatori e degli imprenditori, di sensibilizzazione e di informazione sui rischi connessi a scelte di consumo orientate verso prodotti che non garantiscano un adeguato rapporto qualità/prezzo. Pertanto, nell’ottica di orientare i consumatori alla scelta di beni e servizi di produzione nazionale, si potrebbe prevedere, in futuro, l’organizzazione a Verona di un evento dedicato alla guida nella scelta di prodotti italiani di qualità.

ADICONSUM – Quali iniziative possono essere messe in campo dalla Camera di commercio scaligera per promuovere la green economy?

Pres. BIANCHI – Dal 1994 la Camera di commercio è coinvolta in tematiche ambientali, essendo l’ente preposto a ricevere annualmente la denuncia rifiuti da parte delle aziende. Recentemente, a seguito dell’entrata in vigore della normativa SISTRI, che rivoluziona il sistema di gestione delle comunicazioni di tipo ambientale, questa forma di collaborazione si è intensificata e il sistema camerale diventerà parte attiva nel processo di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Sulle novità in questo settore, la Camera di commercio già fornisce risposte concrete e operative tramite il suo sportello Ambiente. Non escludo che in futuro possa essere riproposto il bando, già operativo in passato, per erogare un contributo alle aziende che si attivino per sostituire gli impianti obsoleti e inquinanti con nuove attrezzature dotate di dispositivi di sicurezza e rispetto ambientale.

Davide Cecchinato