Acqueveronesi scarl, l’impresa di acquedotto scaligera, applica alla lettera le delibere dell’Autorità d’ambito territoriale ottimale veronese (Aato) che hanno istituito due fondi di solidarietà per le meno abbienti e per i progetti internazionali d’acquedotto. Tutti gli utenti contribuiscono automaticamente versando una quota di pochi euro l’anno.

Il Fondo di solidarietà sociale sostiene le famiglie economicamente svantaggiate aiutandole nel pagamento delle bollette. Il Fondo è alimentato da un prelievo aggiuntivo alla tariffa del servizio idrico pari allo 0,002 euro/mc. Gli importi così raccolti sono versati ad Aato che provvede, tramite bando, a distribuirli tra i servizi sociali dei comuni veronesi.

Il Fondo di solidarietà internazionale è gestito direttamente da Aato a cui Acqueveronesi versa gli importi raccolti tramite l’addebito aggiuntivo pari allo 0,005 euro/mc. In base al regolamento approvato dall’Autorità anzidetta con le somme raccolte vengono finanziati progetti finalizzati a creare condizioni d’accesso all’acqua potabile, migliorare le condizioni igienico sanitarie e contribuire alla riduzione della mortalità infantile nel Terzo Mondo.

Qualche settimana fa sui giornali locali è scoppiata la polemica. L’adesione ai fondi è automatica senza che il cittadino possa scegliere di versare gli importi o meno. Alcuni addirittura hanno gridato alla truffa. Tutti gli utenti versano le poche euro di quota (meno di due euro l’anno, importo comunque legato al consumo di acqua) senza che abbiano espresso la loro volontà in merito. Da questo punto di vista – è certo – maggiore coscienza sulle finalità del contributo sarebbe auspicabile. E’ anche vero che gli importi sono così esigui e le finalità così alte che lo si paga di buon grado.

L’attenzione,  invece, deve essere massima sulle modalità di utilizzo dei Fondi. In tal senso è necessario svolgere gli accertamenti necessari per vigilare sulle modalità di assegnazione delle somme raccolte e il pieno raggiungimento delle finalità solidali previste. Su questo versante l’Autorità si deve impegnare, secondo i principi di chiarezza e trasparenza, a rendere conto sull’impiego delle risorse raccolte.

Chi, comunque,  – e sono in molti che lo chiedono  – non vuole più pagare per principio,perchè non è d’accordo sulle modalità automatiche con cui il contributo viene prelevato in bolletta, può esercitare il cossiddetto opt-out. Ovvero “tirarsi fuori” inviando una comunicazione a mezzo e.mail (fondisolidarieta@acqueveronesi.it) o fax (045.8088691) ad Acqueveronesi avendo cura di indicare il codice clienteil nominativol’indirizzo di fornituraed indicando il fondo al quale non si intende più aderire.

Tutti i dati sopra indicati sono reperibili in bolletta. E’ buona norma conservare il testo della richiesta con la prova dell’invio.

Chi non fosse utente di Acqueveronesi scarl dovrà controllare in bolletta la presenza dell’addebito per i Fondi ed inviare la medesima comunicazione al proprio fornitore del servizio di acquedotto.

Per maggiori informazioni:

acqueveronesi.itaatoveronese.it

Risorse:

Modulo richiesta assistenza Urp Acqueveronesi (.pdf)

Fac-Simile modulo per diniego addebito per Fondi di solidarietà Acqueveronesi (.pdf)