Fai valere i tuoi diritti!
Associazione Difesa Consumatori APS
Il pretesto è stato quello della domanda fattami dal collega Andrea che qualche giorno fa mi ha consegnato la bolletta dell’acqua domestica lamentando un rincaro non indifferente. In realtà quello dell’acqua è da sempre un argomento che in associazione trattiamo con particolare attenzione. Dal mese di luglio 2009 attendiamo dall’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale Veronese (AATO) una risposta alla formale istanza, presentata assieme alle altre associazioni di consumatori veronesi (Lega consumatori, Movimento consumatori e Federconsumatori) di costituzione del Comitato Consultivo degli Utenti. Il Comitato, previsto dall’art. 17 della Legge Regionale n. 5 del 27.03.1998 e regolato dalla deliberazione della Giunta Regionale del 4.08.1998, n. 3036, dovrebbe essere deputato al controllo della qualità dei servizi idrici. Purtroppo, ad oggi, nonostante le rinnovate richieste è rimasto lettera morta.
Quella degli Aato è una storia singolare: l’Italia è stata suddivisa in ambiti territoriali ottimali che in origine la legge Galli del 1994 voleva coincidessero con i bacini idrografici. Ovvero tutti quelli che si approvigionavano da uno stesso bacino avrebbero dovuto associarsi in un unico Aato. Ciò nonostante la suddivisione ha riprodotto i confini delle province, ovvero quella dei partiti. Niente accomuna oggi trasversalmente la sinistra e la destra come l’acqua.
Ogni Autorità d’Ambito ha i suoi organi, come l’assemblea che raccoglie tutti i sindaci del comprensorio, ed ha assegnato a una società privata o mista la gestione dell’acqua, diventandone l’ente controllore. Il risultato? Nelle aziende miste i politici sono entrati nei consigli di amministrazione divenendo così controllori e controllati. E in alcuni casi, come quello veronese, non si curano neppure di costituire tutti gli organi, come il Comitato Consultivo, che la Legge regionale prevede per il regolare funzionamento dell’Autorità stessa.
E’ facile rispondere alla domanda: “perchè gli Aato?”. Non potevano essere le Province stesse a fare i controllori con l’aiuto delle associazioni di consumatori? La risposta è scontata, lo so, e non voglio fare demagogia ma quando leggo articoli come quello pubblicato sull’Arena del 6.02.2010 (“Acqua sempre più cara per altri cinque anni“) mi viene da sorridere: il controllore-controllato dice che l’aumento è reso necessario dagli investimenti per acquedotti, depuratori e fogne. Ma chi è che controlla che sia realmente così? Avrei preferito apprendere della strategia industriale nella sede istituzionale del Comitato che sulla carta stampata. E ancora: ma quali sono nel dettaglio gli investimenti? Saranno realizzati tutti? Quante perdite ci sono nelle tubature veronesi? E, intanto, dal 1998 al 2008 le tariffe in Italia sono aumentate in media del 47 per cento.
Certo la soluzione non è quella di privatizzare il servizio idrico, come ha stabilito il decreto Ronchi lo scorso 18 novembre, ma neppure quella di lasciarlo in mano pubblica alle condizioni di oggi. Il vero problema è quello di creare un vero ente di controllo, che superi gli Aato, e stabilire le regole di qualità ed efficienza del servizio a cui i gestori debbono attenersi per evitare aumenti e investimenti discutibili.
Sabato 20.02 ho ascoltato l’onorevole Casini, che ha incontrato i lavoratori in cassa integrazione alla Cisl scaligera, affermare di essere favorevole alla privatizzazione perchè – ed è vero – l’acquedotto Italia perde il 30% dell’oro blu che trasporta (in Germania le perdite non arrivano al 7%). Qualcuno scrive che c’è un interesse diretto dell’onorevole nell’affermare tali convinzioni (Caltagirone Francesco Gaetano, suocero di Pierferdinado Casini, possiede l’8,945% di Acea – la ricca multiutility romana al centro di una forte polemica, anche elettorale, sulla privatizzazione senza liberalizzazione del servizio idrico. Sul tema si legga l’articolo di Carlo Lottieri, “Privatizzare l’Acea è necessario” – Il Tempo del 10.02.2010).
Credo, per contro, che non necessariamente il privato possa fare meglio del pubblico perchè quando manca la gestione trasparente, affidabile ed efficiente e il coivolgimento di tutte le forze sociali ed economiche il risultato non cambia: aumenti delle tariffe per un rete che rimane un colabrodo e fa ricchi pochi a danno di molti.
Privatizzazione, liberalizzazione e monopolio pubblico alla fine sono tutti strumenti dannosi se non c’è reale garanzia di efficacia ed efficienza nell’erogazione del servizio pubblico. Questa è la vera sfida per le Associazioni che, come la nostra, il 24.02, alle 21 presso il circolo di Legambiente di Verona parteciperà, aderendo, al Coordinamento Provinciale per il Referendum per l’acqua pubblica.
E’ palese, però, che per risolvere il problema dell’acqua è necessaria, appunto, la costituzione di un’autorità indipendente con il compito di stabilire tariffe eque ed imporre la qualità minima del servizio. E’ questo uno strumento, che funziona già per il gas e l’elettricità, perchè non costituirlo anche per l’acqua prima di aprire ai privati?
Mercoledì 24 febbraio alle 21.00
Presso la sede del Circolo “Legambiente” di Verona in Via Bertoni, 4
si costituirà il Coordinamento/Comitato Provinciale per il Referendum
PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUA
ovvero il soggetto che dovrà organizzare e coordinare nei prossimi mesi nella nostra città e provincia tutte le diverse iniziative, attività ed eventi legati alla campagna referendaria.
Dopo l’approvazione nel novembre scorso del decreto Ronchi che privatizza buona parte dei servizi pubblici locali, acqua compresa è sempre più ampio e trasversale il fronte che nel nostro paese si sta organizzando e mobilitando per affermare ancora una volta che l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale di ogni persona e che proprietà, governo e gestione devono rimanere pubblici attraverso la partecipazione delle stesse comunità locali.
Il 2010 appena iniziato sarà in questo senso un anno davvero importante e decisivo per tutti.
Le mobilitazioni e le iniziative dei diversi territori ed i prossimi forti appuntamenti nazionali dovranno combinarsi insieme e fare fronte comune per contrastare le politiche e i processi di privatizzazione di questo ultimo ventennio, creando le condizioni per una reale inversione di rotta.
Anche la nostra città si sta preparando ed organizzando per partecipare e portare il proprio contributo. In questo senso diverse e numerose sono le idee e iniziative su cui si è già iniziato a lavorare e a cercare il coinvolgimento e la collaborazione anche di altre persone, gruppi e degli stessi Enti Locali. E’ di poche settimane fa la costituzione del “Coordinamento veronese contro la privatizzazione dell’acqua”. Promosso dal Comitato “Acqua Bene Comune” di Verona il coordinamento è composto già da diversi gruppi e realtà associative del nostro territorio. Nell’ultima riunione di due settimane fa (di cui alleghiamo il verbale) si è deciso che in occasione del prossimo incontro che si terrà mercoledì 24 febbraio alle 21.00 presso la sede del Circolo “Legambiente” di Verona in Via Bertoni, 4 si costituirà il Coordinamento/Comitato Provinciale per il Referendum ovvero il soggetto che dovrà organizzare e coordinare nei prossimi mesi nella nostra città e provincia tutte le diverse iniziative, attività ed eventi legati alla campagna referendaria.
Per organizzare al meglio e mettere a punto insieme tutte le prossime iniziative ci ritroveremo quindi mercoledì 24 febbraio con il seguente ordine del giorno:
manifestazione nazionale del 20 marzo a Roma “PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUA, LA TUTELA DI BENI COMUNI, BIODIVERSITÀ’ E CLIMA, LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA”. Un grande appuntamento che dovrà rappresentare non solo un forte elemento di rilancio e visibilità per tutto il “popolo dell’acqua” ma anche uno spazio di incontro e aggregazione per tutte quelle persone, movimenti, e gruppi che in questi anni si sono battuti e mobilitati nel nostro paese per la difesa dei beni comuni, dell’ambiente e per la costruzione di una rinnovata democrazia e di un nuovo assetto sociale ed economico. Alla luce delle indicazione emerse negli ultimi incontri nazionali definiremo le modalità di adesione e diffusione della manifestazione nel nostro territorio.
referendum nazionale popolare sull’acqua. Il referendum sarà l’altro grande appuntamento nazionale che ci vedrà coinvolti dal mese di aprile fino a luglio di quest’anno nella raccolta di circa 700.00 firme. Esso rappresenterà per l’intero paese uno straordinario momento di mobilitazione/informazione e di crescita di una nuova cultura dell’acqua e più in generale di tutti i beni comuni. Il referendum si pone l’obbiettivo di abrogare tutte quelle norme che in questi anni hanno portato alla sostanziale privatizzazione del servizio idrico. Durante la serata saranno comunicate le ultime novità e verrà costituito il coordinamento/comitato provinciale per il referendum. Nello specifico affronteremo e discuteremo insieme alcune questioni: adesione formale dei gruppi presenti, quota di adesione, quali altri soggetti coinvolgere e modalità per allargarne la partecipazione, organizzazione e struttura, prime possibili attività da costruire insieme (conferenza stampa, comunicato stampa, ecc.);
comitato/coordinamento regionale per il referendum: proposta di incontro a livello regionale per sua costituzione;
“Carovana dell’Acqua” a Verona e Provincia. Nata come strumento a sostegno e supporto della stessa campagna referendaria la Carovana ha tra i suoi principali obbiettivi quello di informare e sensibilizzare la cittadinanza veronese sui rischi della privatizzazione dell’acqua sollecitando le stesse Amministrazioni Comunali a muoversi a tutti i livelli per difendere l’acqua pubblica. Essa si concretizzerà con una serie di eventi, incontri, ed iniziative coordinate ed organizzate su tutto il territorio provinciale. Durante la serata continueremo nel lavoro della sua organizzazione e costruzione cercando di definire un prima bozza di calendario/luoghi e una data di lancio, valutando anche la proposta di costituire un gruppo organizzativo.
organizzazione durante la campagna referendaria di banchetti informativi e azioni di volantinaggio a Verona e Provincia;
breve aggiornamento su quanto fatto nelle ultime settimane a Verona e a livello nazionale in merito al coinvolgimento degli Enti Locali nel percorso di difesa dell’acqua pubblica;
proposta del Comitato “Acqua Bene Comune” di una cena di autofinanziamento per campagna referendaria;
strumenti e modalità di comunicazione tra i vari aderenti al Coordinamento/Comitato Provinciale per il Referendum e con la stessa cittadinanza
Vi aspettiamo quindi!!
Non fate mancare la vostra presenza e fate passaparola coinvolgendo tutte quelle persone o gruppi che pensate possano essere interessati ad impegnarsi in questo cammino. Più siamo e più forza avremo!!!
L’impegno per la difesa dell’acqua è un nostro diritto/dovere.
Perché l’acqua è VITA!!
Perché l’acqua è DEMOCRAZIA!