La tassazione sulle famiglie italiane – dichiara Pietro Giordano, Presidente Nazionale ha raggiunto livelli insopportabili, e continua a colpire iniquamente le fasce di reddito più deboli. E’ tempo di una riforma fiscale che tagli gli scaglioni Irpef più bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.

Il “Decreto del Fare” ha aperto un varco nella direzione di una nuova logica impositiva, che non deprime i consumi e concede un – seppur limitato – sollievo alle famiglie che devono o vogliono ristrutturare il proprio immobile e che, di conseguenza, si trovano ad acquistare nuovi mobili per la casa.

La possibilità di detrazione fiscale anche per l’acquisto degli arredi, dilazionata in dieci anni, apre la strada ad un’ulteriore opportunità di sostegno alle famiglie, e ad un comportamento omogeneo verso le stesse.

Adiconsum propone che la stessa detrazione fiscale sia riconosciuta anche per le scolastiche (corredo, libri, ecc.) e per altri acquisti di primaria importanza, quali gli arredi e gli elettrodomestici, anche per chi va ad abitare in un nuovo appartamento; altrettanto per quanto riguarda l’acquisto di automobili a basso impatto ambientale, oltre che di biciclette e moto elettriche.

Il riferimento della proposta è la detrazione fiscale concessa per il pagamento dei mutui per l’acquisto della casa: così come chi ristruttura la propria abitazione si trova a sostenere costi ulteriori per l’arredo della stessa, altrettanto accade a chi va ad abitare in un nuovo appartamento.

La misura contribuirebbe al rilancio dei consumi – in un momento in cui un barlume di ripresa, finalmente, si comincia ad intravedere – e a far ripartire settori industriali che versano in una situazione di crisi molto forte, con conseguenze positive anche per l’occupazione e, di conseguenza, per i redditi e i consumi.

Le minori entrate fiscali determinate dalle , a giudizio di Adiconsum, sarebbero ampiamente compensate dalle entrate per IRPEF ed IVA derivanti dal rilancio della produzione di beni e servizi, a sua volta possibile grazie ai nuovi consumi indotti dalle agevolazioni fiscali, così come potrà avvenire con il rimborso dei debiti dello Stato e con il non aumento dell’IVA, sopportabile solo se limitato ai beni di superlusso.