past high noonLe associazioni dei viste dagli opinion leader – perché sempre più spesso si sente parlare di diritti di e battaglie per la difesa dei diritti dei anche se rispetto ad altri paesi l’Italia ha registrato un notevole ritardo – i servizi pubblici locali, la conciliazione delle controversie e la struttura dei consumi delle famiglie europee nel periodo 1995-2007 sono alcuni dei temi affrontati nel nuovo numero di “, Diritti e Mercato”, la rivista di approfondimento su temi consumeristici di Altroconsumo. Ne dà notizia la newsletter con le anticipazioni sui temi affrontati nel periodico.
Fra i temi affrontati, Altroconsumo ha provato a indagare le caratteristiche e le attese nel contesto attuale del consumerismo italiano. Ispo ha realizzato uno studio qualitativo ad hoc, intervistando 42 opinion leader , testimoni privilegiati fra i maggiori rappresentanti delle istituzioni (nazionali, di governo, periferiche ed europee), del mondo dei media (comprese le agenzie di stampa), delle authorities indipendenti, e del mondo imprenditoriale (e delle associazioni di categoria). Quali i risultati? Secondo l’anticipazione fornita dall’associazione, le criticità più importanti che ha evidenziato lo studio spaziano da un contesto culturale immaturo all’eccessiva frammentazione del sistema, dal personalismo delle associazioni alla mancanza di specializzazione all’autoreferenzialità. Ma nonostante una diffusa diffidenza, “molti degli intervistati – afferma Altroconsumo – dichiarano di aver sempre incontrato le diverse associazioni di consumatori e di aver discusso con loro con la massima trasparenza sebbene non sempre si arrivi ad un accordo tra le parti”. Esistono comunque segnali di cambiamento, come la stessa proposta della Banca d’Italia di allargare l’organo di vigilanza e controllo sul credito e sulla finanza anche alle associazioni di consumatori.

Tratto da helpconsumatori.it