La liberalizzazione degli orari dei negozi – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – non deve ricreare scontri frontali tra guelfi e ghibellini, soprattutto in un periodo di crisi quale l’attuale. Ad avviso di Adiconsum, si devono trovare soluzioni capaci di garantire sia le esigenze dei consumatori, che quelle dei piccoli commercianti e dei lavoratori dipendenti.

Non è necessario – prosegue Giordano – che i negozi, gli esercizi commerciali di prossimità, i supermercati e tutti i Centri Commerciali nelle città stiano costantemente aperti fino a tarda notte, così come non è necessario che nelle festività (1° maggio, Pasqua, ecc.) tutti gli esercizi commerciali siano aperti. Adiconsum propone una soluzione, che andrebbe discussa sui tavoli regionali e comunali con la partecipazione delle Associazioni dei consumatori come quella già attuata con la rete delle farmacie, con una turnazione delle aperture notturne e festive degli esercizi commerciali – sia della piccola che della grande distribuzione.

La turnazione garantirebbe:

1) il servizio ai consumatori impossibilitati ad effettuare gli acquisti durante la giornata;

2) la possibilità per i piccoli esercizi commerciali di una gestione del tempo di lavoro dignitosa ed una limitazione dei costi di gestione della propria attività;

3) un aumento delle tutele dei lavoratori nella Grande distribuzione e un maggiore servizio di qualità ai consumatori.

È tempo – conclude Giordano – che i piani regionali, guidati da un piano nazionale del commercio, siano sviluppati tenendo conto non solo dei proventi che le amministrazioni pubbliche ricavano dalle aperture dei grandi centri commerciali (tassa rifiuti, svincoli stradali, ecc.), ma anche delle esigenze dei consumatori, dei piccoli commercianti e dei lavoratori dipendenti. si, ma non selvagge!