Prima il blocco dei TIR, nell’ultima decade di gennaio, ora il gelo – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum –  hanno comportato un aumento generalizzato dei dei prodotti alimentari, assestando un nuovo duro colpo alle già provate famiglie italiane.

Adiconsum ha svolto un’ per confrontare i prezzi al dettaglio raccolti tra il 7 e l’8 febbraio con quelli del 17 e del 31 gennaio – ossia prima e dopo l’agitazione degli autotrasportatori – per vedere quali conseguenze hanno avuto i due episodi.

In estrema sintesi i risultati più significativi degli aumenti sono stati:

VERDURE E ORTAGGI. Il primato spetta alle zucchine con un aumento medio nazionale  del 20%. A seguire melanzane lunghe melanzane lunghe (+15,00%)   e pomodori a grappolo (+14,29%).

FRUTTA. Il primato spetta all’uva nera  Cardinal (+12,50%). A seguire uva bianca Vittoria (+8,82%), pere Conference (+8,82%) e clementine (+3,23%).

CARNI. Pochi gli aumenti. Il più rilevante si è riscontrato nel macinato di bovino adulto con un prezzo medio nazionale di +3,77%.

PESCI. Pochi gli incrementi anche in questa categoria. Il primato spetta alla trota con un prezzo medio nazionale del +5,67%.

ALTRI PRODOTTI. Inspiegabili gli aumenti riscontrati. Al primo posto le uova (prezzo medio nazionale + 8,33%) a seguire la farina (+7,69%) e la ricotta di latte vaccino (+7,02%).

Quali le conseguenze degli aumenti sul carrello della spesa? Considerando un paniere così composto: pane, pasta, latte, uova, mozzarella, prosciutto crudo, petto di pollo, merluzzo, lattuga, broccoli, pomodori da insalata, clementine, mele stark, la spesa è passata dai 37,75 euro ai 38,59 euro al giorno con un incremento di 84 cent al giorno, il che significa 16,80 euro al mese e 201,60 euro l’anno.

Adiconsum – prosegue Giordano – chiede a Governo e Mr. Prezzi di indagare se gli aumenti riscontrati hanno giustificazioni oppure no e in quest’ultimo caso di prendere provvedimenti contro chi specula. Necessario aprire un tavolo con consumatori e commercianti sulla questione prezzi.

N.B. i dati elaborati da Adiconsum, che hanno portato allo sviluppo di 76 tabelle di comparazione, si sono avvalse dei rilevamenti riportati quotidianamente dal sito www.smsconsumatori.it, frutto di un progetto promosso dal Ministero delle politiche agricole e realizzato da alcune associazioni di consumatori, tra cui Adiconsum stessa, e dai dati dell’Ismea per quanto riguarda i prezzi medi settimanali all’origine e all’ingrosso.