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Associazione Difesa Consumatori APS
Per completezza di informazione pubblichiamo il testo della Sentenza della Corte di Cassazione n. 5317 del 10 gennaio 2011 con la quale il Supremo Collegio, su ricorso del Sindaco del Comune di Fiesole (Fi), ha annullato senza rinvio l’ordinanza del 5 luglio 2010, emessa dal Tribunale di Verona, con la quale si era ordinato il sequestro delle apparecchiature T-Red installate nel Comune toscano.
I Giudici del Corte di Cassazione hanno riconosciuto che la verifica amministrativa svolta dal Ministero dei Trasporti e la successiva conferma della validità del decreto di approvazione dei T-Red, del 27 ottobre 2010, ha tolto fondamento alla tesi accusatoria formulata dalla Procura di Verona.
“L’esito della verifica amministrativa – si legge nel provvedimento – ha definitivamente chiarito che la scheda relé, costituendo una delle possibili modalità di collegamento dell’apparecchio al semaforo, rappresentava un elemento accessorio che non occorreva sottoporre a controllo per l’approvazione”.
Per questo motivo la Suprema Corte ha disposto la restituzione al Comune di Fiesole degli apparati T-red sequestrati.
Ma la vicenda dei semafori T-Red non si placa. Come pubblicato dal Corriere di Verona, giovedì 17 febbraio, il Pubblico Ministero, dott.ssa Valeria Ardito, ha raccolto le sommarie informazioni di tre testimoni circa l’operato dell’Ing. Arrighetti, inventore degli apparati.
Da quanto riportato sul quotidiano, il primo testimone avrebbe riferito agli inquirenti che la scheda di acquisizione dei dati inserita nei T.Red non sarebbe la stessa sottoposta ad omologazione. Tale scheda è fondamentale per il funzionamento dei semafori e componente ben differente dal c.d. “relé” su cui si è espressa la Cassazione.
Il secondo testimone avrebbe sostenuto che il Direttore della seconda Divisione del Dipartimento dei Trasporti Terrestri del Ministero aveva rapporti privilegiati con l’ing. Arrighetti. Secondo il terzo, ed ultimo testimone, Arrighetti, a giugno 2008, era già in possesso della relazione che la Commissione Ministeriale avrebbe poi trasmesso al Consiglio superiore dei lavori pubblici per l’approvazione dei semafori. E ciò ulteriormente proverebbe il rapporto privilegiato tra l’inventore dei T-Red e gli Uffici del Ministero.
A questo punto la Procura scaligera non ha potuto far altro che raccogliere le testimonianze e trasmetterle a quella di Rovigo, ora titolare dell’inchiesta per competenza territoriale, come stabilito dal Giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Laura Donati, nell’udienza del 10 febbraio u.s..
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