E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Economia che prevede la possibilità di accedere alla rateizzazione straordinaria in 120 rate per imprese e privati in debito con il . Il decreto stabilisce che “all’atto della richiesta di un piano di rateazione, il debitore può alternativamente:  chiedere un piano di rateazione ordinario, fino ad un massimo di 72 rate, in caso di temporanea situazione di obiettiva difficoltà; chiedere un piano di rateazione straordinario, fino ad un massimo di 120 rate, in caso di comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica, per ragioni estranee alla propria responsabilità”.

chiede a di aprire un tavolo di confronto per risolvere con la conciliazione paritetica i possibili contenziosi che dovessero insorgere tra i consumatori ed in caso di rigetto della domanda di rateizzazione.La rateizzazione a 10 anni – dichiara Pietro Giordano, presidente nazionale Adiconsum è una misura che può aiutare concretamente le famiglie che si sono indebitate con la crisi e che, purtroppo, non riescono più ad onorare con regolarità i pagamenti di mutui, credito al consumo, bollette delle utenze domestiche. Per usufruire dell’estensione il consumatore dovrà presentare domanda ad Equitalia che dovrà verificare l’effettivo stato di bisogno”.

Affinché le famiglie in gravi difficoltà possano usufruire di tale opportunità,  Adiconsum – continua Giordano – chiede ad Equitalia di aprire un tavolo di confronto con le Associazioni Consumatori capace di gestire con laconciliazione paritetica i possibili contenziosi  che dovessero insorgere tra i consumatori ed Equitalia in caso di rigetto della domanda di rateizzazione. Inoltre Adiconsum chiederà al Governo di applicare ai debiti dei consumatori, oltre alla rateizzazione lunga, unicamente gli interessi legali, equiparandoli ai debiti che le amministrazioni pubbliche contraggono con i cittadini, e abbattendoli del 30%, come per le multe, per quei consumatori disponibili a saldare il proprio debito entro il 31 dicembre 2013”.

Tratto da helpconsumatori.it