Una studentessa veronese si è rivolta ad Adiconsum VERONA dopo essersi vista sottrarre dal proprio di Italiane l’intero importo della borsa di studio ricevuta il giorno precedente.

La ragazza aveva cliccato sul link del messaggio di Poste Italiane che le chiedeva di confermare una transazione. Dopo aver eseguito l’operazione il sito si bloccava e la studentessa scopriva, a distanza di qualche giorno, che le era stato sottratto un importo di oltre 3.000,00 euro. La studentessa Silvia U. racconta che: “la somma corrispondeva alla mia borsa di studio che avevo ricevuto proprio il giorno prima. Dopo aver denunciato il fatto ai carabinieri mi sono rivolta ad Adiconsum Verona”.

Adiconsum ha presentato ricorso all’ABF, organo di risoluzione alternativa delle controversie, contestando quanto successo e chiedendo la restituzione di quanto indebitamente sottratto alla socia. In pendenza della procedura Poste Italiane ha proposto una soluzione transattiva offrendo un rimborso integrale.

L’avvocato Caucchioli, consulente Adiconsum, afferma “le truffe di questo genere stanno diventando ormai giornaliere, vi ricordiamo che è possibile ottenere una tutela rivolgendosi all’ABF (arbitro bancario e finanziario) organo imparziale e indipendente che può pronunciarsi su controversie che possono sorgere tra i clienti e le banche e gli altri intermediari in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari. Rappresenta un’opportunitĂ  di tutela piĂą semplice, rapida ed economica rispetto a quella offerta dal giudice ordinario.”

“Soddisfatti e orgogliosi del lavoro svolto dai nostri consulenti, non ci resta che fare i migliori auguri per il proseguio degli studi della nostra associata e ricordare ai consumatori di porre molta attenzione ad ogni messaggio o email che si ricevono e, in caso di dubbi, consultare solo il portale ufficiale dei propri istituti di credito (app, sito internet o recandosi negli uffici)” ha dichiarato il Dott. Davide Cecchinato Presidente Adiconsum Veneto.