Stop ai test dei cosmetici (anche delle singole materie prime) sugli animali. Oggi, 11 marzo, entra in vigore il divieto totale (attualmente sono già vietati i dei finiti), previsto dal nuovo regolamento europeo sui (n. 1223/2009). E dall’11 luglio sulle etichette dei prodotti di bellezza ci saranno anche informazioni più chiare sulla scadenza (che verrà indicata con un nuovo simbolo, la clessidra) e l’eventuale presenza di ingredienti “nano”, di dimensioni inferiori ai 100 micron (usati soprattutto nei solari), sui quali ancora si discute circa la loro sicurezza.

Di queste novità si è parlato durante un convegno organizzato da Unipro, l’Associazione nazionale delle imprese cosmetiche, nell’ambito della fiera Cosmoprof, che ha aperto i battenti oggi a Bologna.

Gli imprenditori italiani di Unipro ed europei di Cosmetics Europe sono a favore del bando totale dei test sugli e ritengono che rechi beneficio a tutti, , animalisti e stesse industrie.

“Per noi il tema non è nuovo – ha detto Luca Nava, responsabile area tecnico normativa di Unipro – l’Europa è già da tempo animal free, ma da lunedì non potranno essere più venduti nei paesi europei neache quei prodotti i cui ingredienti sono stati testati sugli animali in Paesi extra europei. Attendiamo quindi per lunedì le indicazioni della Commissione europea che, oltre a confermare il divieto, indicherà alle imprese come procedere per garantire la sicurezza degli ingredienti nuovi sull’uomo”.

“La decisione é stata presa per consentire una scelta più informata da parte dei consumatori” ha sottolineato Florian Schellauf, direttore technical regulatory affairs dell’associazione delle imprese cosmetiche europee, Cosmetics Europe, di Bruxelles. “I nanomateriali impiegati dalle industrie cosmetiche sono soprattutto nanostrutture passive che, al contrario di quelli impiegati ad esempio per i farmaci, non svolgono alcuna azione biologica nella pelle. Da questo anno le aziende che li usano, oltre che indicarlo sulle etichette, dovranno notificare il loro impiego alla Commissione europea prima di immettere sul mercato prodotti che li contengono. Si tratta di una ulteriore garanzia sia per le industrie che per i consumatori”.

“Il divieto imposto nell’Unione Europea – dichiara Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – segnerà una pagina importante a livello mondiale per il superamento dei tanti, troppi, e spesso inutili esperimenti fatti sulla pelle degli animali: le aziende cosmetiche utilizzeranno altri metodi per testare i vari prodotti, diventando così un esempio per tutti i settori che continuano, invece, ad utilizzare lo strumento della sperimentazione infliggendo agli animali terribili sofferenze”.

Legambiente, già protagonista della battaglia per salvare i beagle destinati alla sperimentazione dell’allevamento di Green Hill, torna dunque a ribadire il no all’obbligo di sperimentazione animale. “Sono ancora troppi in tutto il mondo – aggiunge Muroni – gli animali inutilmente usati come cavie da laboratorio, senza con ciò garantire maggiore sicurezza per la salute el’ambiente. Ci auguriamo pertanto che il divieto imposto dall’Ue alle imprese cosmetiche, settore all’avanguardia nella ricerca senza utilizzo di animali, apra una profonda riflessione anche negli altri Paesi, negli altri settori economici e ancor più nel mondo della ricerca affinché capiscano ciò che i cittadini chiedono loro: ossia maggiore rispetto per gli animali e garanzia di solidità e ripetibilità di nuove conoscenze, cosa che la sperimentazione animale sempre più spesso non offre. L’Europa lo ha capito, ora spetta agli altri Paesi rompere questo tabù e perseguire la strada dell’innovazione”.

La LAV festeggia questa grande giornata a Roma, in piazza del Pantheon – piazza non scelta a caso poiché ha visto le prime manifestazioni antivivisezioniste su questo tema – con unHappy Hour per gli animali”: un brindisi insieme a cittadini e sostenitori per ribadire come per questo settore avremo un’Europa libera dall’orrore incettabile di questa parte della vivisezione. Con la LAV in questa occasione di festa, molte delle aziende che hanno fatto della loro etica antivivisezionista una politica aziendale: L’Erbolario, Argital, Helan, Bakel, Omia, Pierpaoli, Allegro Natura, Dr.Taffi, tutte impegnate a ricordare l’importanza dello Standard internazionale “Stop ai test su animali”, rappresentato in Italia dalla LAV: l’unico disciplinare che garantisce con il controllo di un Ente certificatore terzo il no test su animali nell’intera filiera di produzione comprendendo anche le materie non prettamente cosmetiche come i conservanti e i chimici.

Tratto da helpconsumatori.it