Il divario tra Nord e Sud era quasi scontato, ma la peculiarità della ricerca qualitativa realizzata da Adiconsum per il progetto Grundtvig del programma europeo Lifelong Learning Programme della DG Education and Culture sulle mancate risposte ai bisogni dei e sulla qualità e l’accesso ai servizi presenti sul territorio italiano che saranno confrontate con le associazioni consumatori partner rumene e greche, ha messo in luce un quadro ancor più frammentato. In merito alla qualità e alla presenza di servizi dedicati ai , si riscontrano infatti differenze significative anche tra regione e regione, tra provincia e provincia.

Su più di 2 milioni di persone con disabilità, i dati ufficiali indicano che il 43% non ha un titolo di studio, e non svolge alcun tipo di attività fisica (74,8%), perché ha difficoltà di accesso a tali servizi.

La ricerca Adiconsum evidenzia come i motivi di questa mancata fruizione dei servizi è in parte dovuta a problemi di salute, ma anche a mancanza di ausili di assistenza, in particolare per i più giovani, e a risorse economiche insufficienti).

Molteplici le problematiche evidenziate dalla ricerca Adiconsum soprattutto nell’accesso ai servizi di trasporto: dalla sbarra posta al centro dei gradini di accesso ai treni regionali alla mancata formazione degli autisti di autobus sul funzionamento delle pedane per l’accesso, all’assenza di personale qualificato nelle attività post scolastiche dedicate ai disabili, e solo per citare le più comuni!

Una ricerca – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Vicario Adiconsum – che ha visto l’associazione venire a contatto e mettere in luce una realtà di “consumatori speciali” unica nel suo genere, protagonisti dei normali disservizi comuni a tutti i consumatori aggravata dalla condizione della disabilità.

La ricerca Adiconsum ha messo in evidenza le seguenti problematicità: difficoltà di accesso al mondo del lavoro e quindi rischio di maggiore esclusione sociale, differenze territoriali, assenza di coordinamento sul territorio e difficoltà nella formazione post-scolastica, che pur prevedendo l’integrazione, risulta di difficile attuazione per difficoltà oggettive, quali la mancanza di ausili tecnici e di personale adeguato, attività svolte spesso dal volontariato che fa quello che può con le poche risorse a disposizione.

Un quadro – conclude Giordano – che ha portato l’Associazione a chiedere un maggiore coinvolgimento delle associazioni dei disabili e delle associazioni consumatori a partire dalla preparazione delle leggi sulla disabilità, un maggiore coordinamento tra le associazioni esistenti sul territorio, maggior investimenti in progetti e maggiore sostegno alle famiglie.

La ricerca Adiconsum è stata presentata in una conferenza stampa in collaborazione con l’Associazione SportABILI e il Comune di Cavalese.

Comunicato stampa Adiconsum Nazionale