Miliardi di euro di utenze domestiche non pagate dai consumatori, tassazione diretta ed indiretta oltre il 50%, primato europeo di disoccupazione giovanile. È questo il quadro del Paese Italia.

Di fronte a questo quadro, è illusorio, demagogico e falso – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum – immaginare che lo Stato possa garantire un welfare pubblico ai cittadini italiani, continuando a tassare i “soliti noti” – lavoratori dipendenti e pensionati. Welfare pubblico che, stante la crisi, non può assicurare nessun Governo, sia esso di centro-destra o di centro-sinistra.

È tempo – continua Giordano – che la sussidiarietà e la partecipazione dei lavoratori e dei consumatori, secondo l’insegnamento della Caritas in Veritate, diventino obiettivi condivisi delle forze sociali, civili, imprenditoriali e della parte sana, cattolica e laica, della che attraversa orizzontalmente tutti i partiti. Povertà, inflazione, crisi in crescita sono sfide che devono essere colte e piegate in una logica di sviluppo e di riscatto di un Paese che ha risorse umane, sociali, imprenditoriali e intellettuali invidiate in tutto il mondo.

Per questo Adiconsum – continua Giordano – propone un “Decalogo per lo sviluppo sostenibile, la solidarietà ed il bene comune”:

sviluppo di stili di vita basati sulla sobrietà dei consumi, tagliando gli sprechi e le spese superflue, recuperando il piacere ed il valore dei beni duraturi e qualitativamente positivi;

riduzione del debito pubblico, (taglio dei costi della politica; vendita del patrimonio immobiliare pubblico; contrasto delle rendite di posizione, dell’evasione e dell’elusione fiscale; reintroduzione di una patrimoniale sui beni immobili (tranne la prima casa);

  1. promozione del risparmio energetico, attraverso incentivi e detrazioni fiscali;
  2. sviluppo di un welfare sociale, in un sistema mutualistico e solidaristico;
  3. recupero della centralità della famiglia, grande vero ammortizzatore sociale del Paese e reale luogo di solidarietà;
  4. sviluppo e investimenti nelle reti a banda larga di nuova generazione, attraverso le quali passerà l’informazione, lo sviluppo economico e la stessa Democrazia.
  5. riforma della fiscalità con abbattimento della tassazione in busta paga e degli oneri a carico delle aziende, liberando così risorse per i consumi;
  6. fiscalità di vantaggio per le aziende che investono al Sud e nelle aree deboli del Paese;
  7. investimenti in infrastrutture, liberando dalla burocrazia spesso clientelare le risorse esistenti;
  8. investimenti misti (privati e pubbllci) in formazione e ricerca;
  9. investimenti in infrastrutture, liberando dalla burocrazia spesso clientelare le risorse esistenti;
  10. investimenti misti (privati e pubbllci) in formazione e ricerca.