Il 2013 sarà un anno caratterizzato dai rincari di beni e servizi che incideranno sulle già provate tasche dei consumatori.

L’anno nuovo parte male. I variano quasi tutti in aumento:

  1. tariffe del gas: +1,7% pari a 22 € annuali;
  2. pedaggi autostradali: l’entità dell’aumento sarà a breve comunicato;
  3. assicurazione auto: +5%;
  4. tariffe postali: da 60 a 70 €cent i francobolli per le lettere e da 3,30 a 3,60 € le raccomandate;
  5. canone Rai: aumenta da 112 a 113,50 €;
  6. iva: a metà anno si passa dal 21 al 22%;
  7. bollo titoli: sarà pari allo 0,15% per portafogli con un valore sopra 22.800 euro, al di sotto si pagheranno 34,20 € (nel 2012 l’imposta era pari allo 0,10%, con un minimo sempre a 34,20 e un massimo di 1.200 €).  Rimane invece invariato il bollo sul conto corrente: sarà infatti di 34,20 € per giacenze sopra i 5 mila euro;
  8. tassa sulle transazioni finanziarie: l’aliquota sarà pari allo 0,12% (0,10% dal 2014) sulle compravendite di titoli azionari italiani e verrà pagata solo dal compratore;
  9. la Tares, la nuova imposta sui rifiuti che sostituirà la Tarsu, porterà un aumento previsto del 25%, e non è escluso che in futuro possa salire anche la tariffa dell’acqua.

Per fortuna non ci sono solo rincari. Le tariffe dell’energia elettrica diminuiranno dell’1,4% ovvero 7 € su base annua. E grazie alla concorrenza degli impianti no logo il pieno può costare sino a 10 € in meno. Il prezzo della benzina è sceso infatti di circa 13 €cent al litro.

Certo i ribassi sono pochi per compensare gli aumenti, ma con qualche accorgimento – ad es. maggiore utilizzo dei mezzi pubblici (che siano però degni di tale nome), invio della corrispondenza tramite posta elettronica certificata e, perchè no?, la  disdetta del canone Rai – far quadrare il bilancio domestico potrà essere più facile.

Insomma i consumatori dovranno, ancora una volta, dimostrarsi campioni nell’arte dell’arrangiarsi.