Il 18 novembre 2011, in Prefettura, si è riunito il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Perla Stancari, alla presenza dei Rappresentanti  delle Associazioni di Categoria (Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Apindustria, C.N.A., Confartigianato, Coldiretti, Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori), della Banca d’Italia, della Fondazione Antiusura “Beato Tovini”, delle Associazioni dei Consumatori, fra cui Adiconsum Verona, e dei Confidi di Verona, allo scopo di fare il punto sui fenomeni dell’estorsione e dell’ in questa provincia.

Nella circostanza, è stato sottoscritto dal Sindaco di Verona, Flavio Tosi, dall’Assessore alla Sicurezza dell’Amministrazione Provinciale, Giovanni Codognola, e dal Presidente della Fondazione “Beato G. Tovini” di Verona, il “Protocollo Antiusura” siglato il 10 giugno 2011 dalla Prefettura di Verona e dalle altre  Prefetture del Veneto, dall’A.B.I. (Associazione Bancaria Italiana), dalla Banca d’Italia, da alcune Associazioni delle categorie produttive e dei consumatori a livello regionale, da alcuni Confidi e da alcuni Istituti bancari del Veneto, in attuazione dell’Accordo Quadro firmato a livello nazionale dal Ministro dell’Interno.

Tale Protocollo ha come obiettivo:
– a promozione e la realizzazione di iniziative volte a prevenire e contrastare l’usura;
– agevolare l’accesso al credito legale;
– la costituzione presso ogni Prefettura di un Osservatorio Provinciale con il compito di avviare  iniziative di informazione  sull’utilizzo dei Fondi antiusura, attuare  forme di coordinamento e di promozione di interventi diretti a riconoscere la pubblicità ingannevole ed incrementare le attività di microcredito in favore delle fasce deboli della popolazione.

In tale contesto, dopo una preliminare disamina del fenomeno in questo territorio provinciale, è stato concordato in sede di riunione di coinvolgere prossimamente gli Istituti di Credito della provincia – non solo quelli già firmatari del Protocollo regionale, ma anche gli altri Istituti bancari – nonché le altre Associazioni di categoria per una più ampia diffusione dell’Intesa e per una condivisione delle iniziative in favore del sostegno al credito nell’attuale difficile situazione di crisi economica.

In prosieguo, tra le varie iniziative collegate all’attuazione del predetto “Protocollo Antiusura”, è stato approvato il “Vademecum antiusura ed antiestorsione” – elaborato dalla Prefettura, d’intesa con la Banca d’Italia e le Forze di Polizia -, rivolto agli operatori economici ed alle famiglie. Per la prima volta viene data ampia divulgazione su come individuare se ci si trova in presenza di un tasso di usura.

Viene, quindi, indicato come calcolare il “tasso soglia” di usura introdotto dalla legge n. 106/2011 contenente “Prime disposizioni urgenti per l’economia”. Nel paragrafo “Cos’è l’usura” sono, pertanto, riportati diversi esempi concreti – elaborati utilizzando come punti di riferimento i tassi effettivi globali medi (TEGM) rilevati per le varie categorie di operazioni creditizie ogni tre mesi dalla Banca d’Italia – in modo da fornire agli imprenditori ed alle famiglie un utile strumento per poter riconoscere quando l’interesse richiesto da chi offre un finanziamento è da ritenersi eccessivo o addirittura contrario alla legge

Nel paragrafo “Come si diventa vittime di usura”, oltre a ribadire il fondamentale concetto che il ricorso all’usura non costituisce mai una soluzione per i problemi delle persone in difficoltà economiche, ma, al contrario, rappresenta un mezzo che li avvia ad una sicura rovina, vengono ricordati alcuni comportamenti a rischio da evitare, riguardanti gli esercenti attività produttive, come:

– l’insistere nel voler avviare un’impresa, specie in un momento di crisi economica, senza disporre di adeguati capitali iniziali o in mancanza di una adeguata formazione e basandosi unicamente sul denaro ricevuto in prestito;
– il tentativo, in un momento di difficoltà finanziaria, di mantenere l’impresa esistente o di ampliare l’attività aziendale senza disporre di adeguate risorse economiche;
in generale tutti i cittadini, come:
– condurre un tenore di vita squilibrato rispetto al reddito disponibile, assumendo debiti superiori alle proprie possibilità così da giungere ad un livello insostenibile di indebitamento;
– la passione smodata per i giochi d’azzardo o i giochi a premio (lotterie, giochi elettronici, ecc.) che in casi purtroppo sempre in aumento si trasforma in una vera e propria dipendenza, tale da ricorrere al prestito usuraio finalizzato al proseguimento compulsivo del gioco.
I paragrafi “Come riconoscere l’usuraio”“Come reagire all’usura” contengono indicazioni pratiche per mettere in guardia i soggetti a rischio, evidenziando le nuove forme che sta assumendo il fenomeno anche attraverso attività di “Finanziarie” solo apparentemente legali (per tale fine si consiglia di controllare che il soggetto che propone il prestito sia iscritto nell’elenco degli operatori autorizzati della Banca d’Italia), nonché sotto la forma del cosiddetto “usuraio di giornata”, il quale approfittando dell’immediata necessità dei cosiddetti giocatori compulsivi i quali vorrebbero subito rifarsi da una perdita subita proseguendo a giocare d’azzardo, prestano loro somme di denaro pretendendo la restituzione in giornata di importi anche pari al doppio del prestito.

Il paragrafo “Fondi di prevenzione e di solidarietà” è dedicato alla elencazione degli strumenti previsti dalla vigente normativa per prevenire il ricorso ai prestiti usurai e per aiutare chi è già divenuto vittima dell’usura e precisamente:
– il Fondo di Prevenzione, istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per aiutare i soggetti in difficoltà economiche al fine di evitare che ricorrano a canali di finanziamento illegale, attraverso contributi messi a disposizione dei Confidi (i quali li utilizzano per garantire alle Banche i prestiti concessi agli operatori delle
categorie produttive) e delle Fondazioni Antiusura (le quali consentono alle famiglie che versano in condizioni di indebitamento di accedere ai cosiddetti prestiti personali, fornendo alle banche convenzionate le garanzie necessarie per poter erogare crediti a condizioni di favore);
– il Fondo di Solidarietà, istituito presso il Ministero dell’Interno, il quale mette a disposizione degli operatori economici, commercianti, artigiani, liberi professionisti che hanno denunciato gli usurai un mutuo senza interessi, in proporzione ai danni da usura subiti, per aiutare il loro reinserimento nell’economia legale. Vengono altresì elencate le cose da fare per richiedere il contributo ed i requisiti affinché possa essere concesso

Uno specifico paragrafo è stato dedicato alla tematica dell’estorsione, mettendo in evidenza gli aiuti previsti dallo Stato in favore delle vittime di tale reato (elargizione proporzionata ai danni subiti erogata dal Fondo di Solidarietà istituito presso il Ministero dell’Interno) ed illustrando i requisiti e la procedura da seguire per poter ottenere il contributo.

Approfondimenti:

Sovraindebitamento, Adiconsum: “Rischio usura”

Esecuzioni «lampo» e avviso di accertamento esecutivo, come difendersi

La scheda: accedere al Fondo di Prevenzione Usura